ENER-COM

30
Gen

Soluzioni all’aumento del costo del gas

Ebbene sì, anche quest’anno si è aperto con delle “buone notizie” sul fronte del rincaro utenze. Arera ci aveva già avvertito che l’aggiornamento dei costi di luce e gas non sarebbe stato privo di salassi; non a caso era stato preventivato già da qualche mese un aumento del gas pari al 2,3% che, all’anno, in soldoni, è traducibile con un dispendio maggiorato del 10% per ogni famiglia italiana.

Tuttavia, non bisogna disperare. Infatti, ora vedremo come è possibile far fronte all’inarrestabile aumento del costo del gas.

Caccia alle migliori tariffe nel Mercato Libero dell’Energia

Per salvarsi dal pagamento di ingenti cifre è opportuno ricercare quelle che sono le migliori tariffe presenti sul Mercato Libero dell’Energia. Prendendo visione di quelle rese disponibili dal comparatore di SosTariffe.it, si possono individuare le tariffe più vantaggiose, le quali hanno il triplice vantaggio di essere attivabili online e favorire il risparmio, senza provocare alcuna interruzione temporanea di energia elettrica. Certo, compiere una scelta non è facile come sembra. Orientarsi in questo marasma diviene tutt’altro che semplice per un “non addetto” ai lavori. In tal senso, EnerCom con la sua comprovata esperienza nella gestione delle utenze, si rivela un partner affidabile sul quale è possibile contare per selezionare quella che è l’offerta più vantaggiosa per la propria condizione, in termini di costi e servizi.

Necessità di un confronto ponderato tra una fornitura di energia elettrica e l’altra

Come abbiamo detto, prerequisito indispensabile del risparmio è il confronto tra una fornitura di energia elettrica e l’altra, il quale deve essere sempre tarato sulla base delle proprie specifiche esigenze.

Chiariamo meglio questo concetto niente affatto banale: se si opta per una determinata tariffa del gas, tale per cui si pagherà una cifra piuttosto vantaggiosa per smc, ovviamente si potrà godere di un risparmio consistente direttamente proporzionale alla grandezza della casa. Coloro che sono proprietari di un immobile dall’ampia estensione farebbero bene, più di ogni altro, a ricercare tariffe di questo tipo.

Costo utenze bloccato

Quale può essere, poi, un valore aggiunto per quanto riguarda la scelta della propria tariffa, se non la possibilità di usufruire di un costo delle utenze bloccato per un determinato periodo? EnerCom è in grado di segnalarti non soltanto le offerte più a buon mercato, ma anche quelle per le quali è garantito un costo bloccato per un certo numero di mesi. Affidarsi a EnerCom significa assicurarsi un risparmio sicuro e un servizio privo di sorprese.

27
Gen

La modifica dell’aliquota IVA per i condomini

I condomini non hanno diritto all’applicazione dell’aliquota IVA ridotta al 10% nelle forniture di energia elettrica, ma sono tenuti al pagamento dell’IVA ordinaria del 22%. Questo è quanto emerge dalle nuove indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, in risposta a una richiesta di chiarimento da parte di un’associazione convinta del fatto che, avendo il condominio una natura prevalentemente residenziale, possa di fatto beneficiare dell’aliquota agevolata. La posizione espressa dall’Agenzia delle Entrate sull’aliquota iva del condominio, che cambia quanto espresso tempo fa con la circolare n. 59E/1977, ufficializza le nuove indicazioni in data 4 dicembre 2018 nella consulenza giuridica n.3/2018.

L’Iva ordinaria al 22% sulle fatture di energia elettrica dei condomini

In base ai nuovi dettami, si rende dunque necessario modificare il trattamento dell’aliquota del condominio nelle fatture, per forniture di energia elettrica, che deve essere aumentata al 22%. Anche le future attivazioni di contratti di fornitura elettrica verso utenze condominiali dovranno essere fatturate, fin dall’inizio, con l’applicazione dell’aliquota Iva ordinariadel 22%. Questo, naturalmente, si rifletterà sulla spesa complessiva annua dei condomini e su un incremento della quota condominiale versata per il pagamento dell’energia elettrica.

L’energia elettrica e l’uso domestico non residente

La decisione dell’Agenzia delle Entrate si basa sul concetto di “energia elettrica per uso domestico” e sul fatto che l’uso domestico si realizzi solo nelle ipotesi di impiego nelle abitazioni familiari o in strutture a carattere collettivo che presentino il requisito di residenzialità. In altre parole, la circostanza che le parti comuni di un edificio non possano essere destinate all’abitazione, a carattere familiare o collettivo, non consente – secondo l’Agenzia delle Entrate – di soddisfare il requisito dell’uso domestico, necessario per legge per poter beneficiare dell’aliquota agevolata. Il condominio, allora, pur non usando l’energia per l’esercizio di imprese o per effettuare prestazioni di servizi soggetti a Iva, non viene ritenuto idoneo al carattere della residenzialità. Nulla cambia, invece, per la fornitura di energia elettrica per l’uso domestico non residente.

Una consulenza energetica con EnerCom

L’adattamento delle aliquote al 22% per quanto riguarda le forniture energetiche dei condomini potrebbe rappresentare un’operazione difficoltosa per chi non conosce il settore e non ha gli strumenti per potervi operare correttamente. Con EnerCom è possibile ricevere una consulenza energetica altamente professionale, in grado di comprendere al meglio il passaggio dall’iva agevolata a quella ordinaria e valutare eventuali altri passaggi per continuare a spendere poco e senza disservizi.

 

23
Gen

Il ruolo delle associazioni dei consumatori

Le associazioni di consumatori sono delle organizzazioni il cui fine è quello di tutelare i cittadini che scelgono di acquistare beni o di avvalersi di servizi. La prima realtà di questo genere in Italia è nata nel 1995, ma con la successiva definizione dei diritti del consumatore, si sono diffuse altre organizzazioni, operanti in diversi settori come quello assicurativo, ambientale, alimentare, della sanità, delle utenze e molto altro. Tutte le associazioni dei consumatori e degli utenti legittimate ad agire a tutela degli interessi collettivi sono iscritte presso un apposito albo nazionale del Ministero dello Sviluppo Economico.

Servizi di telefonia e diritti dei consumatori

In generale, tra i documenti più importanti che definiscono i diritti dei consumatori vi è il “codice del consumo” con successive modifiche e integrazioni, come la direttiva europea 2011/83/UE.  Per quanto riguarda il mondo della telefonia e internet mobile, la legislazione in merito è in continuo divenire, viste le innovazioni del settore e la generale liberalizzazione sul mercato.

Tra i più recenti diritti dei consumatori di telefonia vi sono, ad esempio, l’eliminazione dei costi di ricarica o delle scadenze per usufruire dei servizi acquistati. La trasparenza dei prezzi è un ulteriore diritto degli utenti, che impone ai gestori di illustrare dettagliatamente tutte le voci dell’offerta commerciale e di garantire il pieno accesso a tutte le informazioni. Un’ultima importante novità riguarda, poi, il recesso o il trasferimento dell’utenza: in questi casi l’utente può recedere dal contratto senza dover sostenere costi non motivati, ritardi ingiustificati o vincoli temporali. Per conoscere tutti i diritti riservati agli utenti di telefonia e internet si può far sempre riferimento alle regole dell’Agcom.

La tutela dei consumatori di telefonia e internet

Le associazioni dei consumatori specializzate in telefonia fissa e mobile sono dislocate in tutta Italia e facilmente rintracciabili anche online. Queste organizzazioni operano per la tutela dei consumatori che si ritrovano ad affrontare problematiche specifiche, legate ad esempio ad addebiti impropri sulla bolletta o a difficoltà con la linea. In generale, tali associazioni di utenti gestiscono le controversie tra clienti e operatori. Non a caso, vi è sempre la presenza di un avvocato, che oltre a fornire consigli su come procedere, redige per conto degli utenti la “domanda di conciliazione”, obbligatoria per legge nei casi di controversia, da presentare ai Comitati Regionali per le Comunicazioni (Co. Re. Com) che operano su delega dell’Autorità. Se non si raggiunge un accordo, è possibile richiedere all’Agcom di definire la controversia oppure di procedere in giudizio nei confronti del proprio gestore telefonico.

La difesa dei consumatori con EnerCom

Le associazioni che si occupano della difesa dei consumatori sono certamente un valido aiuto per far valere quei diritti che si ritengono lesi. Rivolgendosi a EnerCom, è possibile ricevere supporto per mettersi in contatto con queste organizzazioni, per compilare la documentazione richiesta per l’apertura di eventuali vertenze e in vista delle udienze di conciliazioni definite.

Tuttavia, prima di arrivare ad avere problemi con il proprio gestore, ci si può affidare ad aziende specializzate come EnerCom, appunto, che conoscono il mercato di telefonia, leggi e diritti e sono in grado di individuare l’offerta migliore in base alle esigenze dei clienti. In questo modo, ci si affida a figure professionali esperte, evitando seccature, problemi e il bisogno di dover ricorrere alla mediazione di associazioni e avvocati.

27
Dic

Interventi e attivazione di telefono e adsl più veloci

In attuazione del disegno di legge Concorrenza del 2017, l’Agcom ha reso note le linee guida che rendono i costi della disdetta di un abbonamento telefonico proporzionati al valore del contratto. Questo per gli utenti significa poter effettuare un cambio del gestore telefonico a prezzi molto più bassi rispetto a quelli pagati fino a oggi e una maggiore consapevolezza nel controllo dei costi.

Le linee guida dell’Agcom sul credito residuo

Con le nuove disposizioni Agcom, si tutelano anche gli utenti che non possiedono un abbonamento telefonico, ma usufruiscono del servizio di ricarica.

In questi casi, a seguito dello scioglimento del rapporto contrattuale per qualsiasi causa, il cliente ha diritto al riconoscimento dell’eventuale credito residuo che sarà garantito nel passaggio ad un’altra compagnia telefonica.

Disdetta dell’abbonamento telefonico e costi di recesso

Come anticipato, le linee guida dell’Agcom stabiliscono che gli operatori telefonici non possono più applicare costi di recesso superiori al canone mensile stabilito dal contratto e pagato mensilmente dagli utenti. Questo vuol dire che se una persona paga mensilmente 20 o 30 euro di canone, non sarà più costretto a subire costi di recesso fino a 60 euro (come avviene in alcuni casi) per la disdetta di un abbonamento telefonico.

Agcom, inoltre, chiede a tutti gli operatori una maggiore chiarezza sui costi di disdetta, sia prima che alla fine del contratto, le cui informazioni oggi sono ancora molto confuse.

La disdetta del contratto e il pagamento delle rate residue relative

Con la disdetta del contratto anticipata, gli operatori sono tenuti a concedere agli utenti la facoltà di scegliere se continuare a pagare le rate residue relative ai servizi e ai prodotti offerti congiuntamente al servizio principale oppure se pagarle in un’unica soluzione. Solo in questo modo, secondo l’Agcom, sarà garantita all’utente la piena libertà di recedere dal contratto.

Ora non resta che vedere come le varie compagnie telefoniche risponderanno a queste linee guida e se ci saranno novità sulle offerte.

12
Dic

Cambio di gestore telefonico: come tenere sotto controllo i costi

In seguito al disegno di legge Concorrenza del 2017, l’Agcom ha esplicitato le linee guida secondo le quali i costi della disdetta di un abbonamento telefonico vengono proporzionati al valore del contratto. Questo significa per l’utenza poter effettuare un cambio del gestore telefonico a prezzi inferiori rispetto a quelli pagati fino a oggi e una maggiore consapevolezza nel controllo dei costi.

Le linee guida dell’Agcom

Secondo quanto stabilito dalle linee guida, il costo per la disdetta di un abbonamento non dovrà essere superiore al canone mensile stabilito dal contratto. Con queste nuove disposizioni, si mettono al sicuro gli utenti da costi extra e penali, normalmente richiesti dalle compagnie telefoniche se si cambia operatore prima o dopo la scadenza stabilita. Le linee guida dell’Agcom arrivano in applicazione del disegno di legge sulla Concorrenza del 2017, che stabilisce che gli operatori non possono più scaricare sugli utenti le spese della disdetta, ma far pagare solo quelle legate all’effettivo valore del contratto.

Disdetta dell’abbonamento telefonico e costi di recesso

Come prima cosa, le linee guida dell’Agcom stabiliscono che gli operatori telefonici non possono più applicare costi di recesso superiori al canone mensile stabilito dal contratto e pagato mensilmente dagli utenti. Questo vuol dire che se una persona paga mensilmente 20 o 30 euro di canone, non sarà più costretto a subire costi di recesso fino a 60 euro (come avviene in alcuni casi) per la disdetta di un abbonamento telefonico. Si tratta di un’importante svolta per i clienti, che non sono più tenuti al pagamento di cifre esorbitanti per poter passare a un’altra compagnia telefonica. Agcom, inoltre, chiede a tutti gli operatori una maggiore chiarezza sui costi di disdetta, sia prima che alla fine del contratto, le cui informazioni oggi sono ancora molto confuse.

La disdetta del contratto prima della scadenza

Agcom detta nuove linee guida anche per chi decide di interrompere un servizio telefonico prima della scadenza del contratto. In questo caso, con le nuove disposizioni, gli utenti non devono più pagare penali e costi extra e non sono più tenuti a restituire gli sconti ricevuti durante il servizio. Inoltre, con la disdetta del contratto, gli operatori non possono più richiedere il pagamento in un’unica soluzione dei costi di prodotti o servizi come modem o cellulari inclusi nell’offerta. Gli utenti, infatti, avranno il diritto alla rateizzazione di queste somme anche dopo la cessazione del rapporto. Ora non resta che vedere come le varie compagnie telefoniche risponderanno a queste linee guida e se ci saranno novità sulle offerte.

 

26
Nov

Copertura di rete di telefonia mobile: come scegliere?

Nel momento in cui si sceglie un nuovo operatore di telefonia mobile, si studiano attentamente le tariffe proposte, ma non sempre ci si domanda quale sia la copertura di rete del gestore a cui si decide di affidarsi. Eppure, questo aspetto è fondamentale per poter navigare e chiamare in maniera agevole e senza problemi con il proprio smartphone. La copertura di rete varia da operatore a operatore, poiché ognuno di essi dispone di un provider con tecnologie differenti e prestazioni diverse: questo rende importante sapere come muoversi per scegliere la soluzione migliore al giusto compromesso qualità-prezzo.

La copertura di rete e la connessione internet per smartphone

La copertura di rete è un fattore determinante per la qualità della connessione internet da smartphone. Oggi in Italia si dispone di una rete 3G che, rispetto ai tempi e alle evoluzioni tecnologiche, va considerata alquanto obsoleta, tanto da rendere il nostro Paese abbastanza arretrato in questo senso. Gran parte degli operatori di telefonia garantiscono anche la rete 4G LTE che tuttavia non è presente in maniera omogenea su tutto il Paese: ci sono infatti alcune zone d’Italia che non godono di questo tipo di servizio. Si potrebbe avere qualche speranza di miglioramento nel 2020, anno in cui è previsto il passaggio alla rete 5G, che potrebbe garantire prestazioni migliori durante la navigazione e in fase di download.

Problemi di copertura con l’operatore mobile virtuale

Negli ultimi anni hanno fatto la loro comparsa sul mercato delle telecomunicazioni nuovi operatori di telefonia mobile che hanno puntato su una strategia commerciale abbastanza aggressiva, proponendo prezzi molto bassi rispetto ai piani tariffari dei competitors. Alcuni di questi gestori riescono a proporre tariffe decisamente economiche poiché non sono dotati di una propria struttura fisica di rete, ma si appoggiano a provider esterni. In questo caso si parla di operatore mobile virtuale, abbreviato MVNO, la cui copertura di rete è legata a quella di altri gestori, non dotati magari di tecnologie eccellenti e con conseguenti disservizi durante la navigazione e per le chiamate.

Come effettuare il controllo della copertura di rete

Prima di scegliere a quale operatore affidarsi è bene verificare la copertura di rete nella zona in cui si abita o si lavora, in modo da evitare spiacevoli disservizi in futuro. Questa operazione è molto semplice e veloce, poiché ogni operatore di telefonia mobile mette a disposizione sul proprio sito internet una pagina dedicata al controllo della copertura di rete: generalmente basta inserire il comune di residenza o la provincia per conoscere il livello e la tipologia del servizio (2G, 3G, 4G O 4G+). Il discorso è semplice per i privati, ma non per le imprese che magari devono gestire più smartphone aziendali e hanno bisogno di un operatore che garantisca il massimo della copertura di rete a livello nazionale. In questi casi, gli utenti business possono affidarsi a società terze come EnerCom, in grado di fornire la soluzione migliore, dopo un’attenta valutazione delle esigenze del cliente, della copertura di rete e delle tariffe proposte da ogni operatore.

10
Nov

Fatturazioni false: come comportarsi

La lista delle pratiche commerciali non sempre corrette dei gestori di luce, gas o telefonia è abbastanza lunga. A molti cittadini e aziende può essere capitato di ritrovarsi contratti attivi senza un esplicito consenso, fatturazioni di consumi vecchi di anni e conguagli da capogiro. In quest’ottica, la preoccupazione principale riguarda le fatturazioni false, che possono essere emesse in maniera incomprensibile e qualche volta in modo poco trasparente. Ecco perché è importante per chi deve far fronte a grossi consumi, come aziende e industre, affidarsi a professionisti del settore come EnerCom per la gestione delle proprie forniture.

Lo spauracchio delle fatture gonfiate

Può capitare che voci come “consumi presunti”, “ricalcoli” e “conguagli” si trasformino in maxi bollette, dei veri e propri salassi che si abbattono su imprese e privati. A fronte dei notevoli disagi e delle migliaia di denunce presentate tramite le associazioni di consumatori, da marzo di quest’anno qualcosa si è smosso a favore degli utenti e contro l’emissione di fatture gonfiate in maniera esagerata. La Legge di Bilancio dell’anno scorso ha infatti ridotto il periodo di tempo che può essere oggetto di conguaglio da cinque a due anni. L’applicazione delle nuove disposizioni è già iniziata e vale per tutte le bollette della luce emesse da marzo 2018. Per il gas, invece, si dovrà aspettare il 1° gennaio del 2019, mentre per l’acqua il 2010.

 

La gestione delle utenze con professionisti del settore

Quello delle utenze per privati e aziende è un mondo complicato e pieno di insidie. Una disattenzione può trasformarsi in un salasso anche a distanza di anni, comportando non pochi problemi a chi si ritrova costretto a far fronte a spese ingenti. Quando si decide di stipulare un nuovo contratto, ad esempio di luce, gas o telefonia, è opportuno analizzare ogni clausola, valutare le reali necessità e mettersi al riparo da brutte sorprese per il futuro. Per questo, la gestione delle utenze da parte di aziende specializzate può rivelarsi una scelta vincente a breve e lungo termine. Affidandosi a chi conosce i gestori, le tariffe e tutte le leggi e disposizioni in materia, consente all’utente di vivere serenamente e senza ansie.

L’assistenza agli utenti per la lettura e la gestione delle fatture

Una bolletta eccessivamente alta o sospetta deve spingere l’utente a rivolgersi a associazioni di consumatori, dove vi sono generalmente legali specializzati in questo settore. Naturalmente, prima di arrivare a queste situazioni, ci si può mettere al sicuro affidandosi a un’azienda che fornisca assistenza agli utenti per la gestione dei contratti e delle forniture, ad esempio di luce, gas o telefonia. Si tratta di un passo che andrebbe fatto, poiché risparmierebbe tante brutte sorprese, ansie e perdite di tempo tra uffici e chiamate varie. EnerCom fornisce questo servizio a utenti privati e imprese, offrendo al cliente un’assistenza a 360° per ogni esigenza e necessità.

29
Ott

Le spese per oneri di sistema

Gli oneri di sistema sono stabiliti con cadenza trimestrale dall’Autorità sulle bollette di luce e gas. Sono dei costi che l’utente è tenuto a pagare nella medesima quota sia nel regime di maggior tutela che nel libero mercato. Ogni anno, per i residenti le spese per gli oneri di sistema hanno un peso di almeno il 20% sulla bolletta della luce e di almeno il 4% su quella del gas. Per i non residenti il costo arriva al 38% dell’importo complessivo.

Oneri di sistema invariati con l’aggiornamento trimestrale ARERA di ottobre

L’ARERA ha mantenuto gli oneri di sistema inalterati in vista dei prossimi aumenti sulle bollette decretati dall’aggiornamento trimestrale sulle tariffe di luce e gas. I rincari comporterebbero un aumento della spesa del 7,6% per la luce e del 6,1% per il gas. La motivazione può essere ricercata nella crescita del prezzo dell’Ets o negli aumenti delle materie prime, tra cui gas e carbone. Per non gravare su famiglie e aziende con bollette troppo salate, l’ARERA ha così deciso di lasciare invariati gli oneri di sistema: questo, però, non ha contribuito a placare le ansie degli utenti, poiché il mancato adeguamento di questa voce della bolletta potrebbe ripercuotersi negativamente sulle spese degli italiani a partire da gennaio 2019. Le spese potrebbero essere contenute scegliendo le energie rinnovabili, per le quali si prevede un abbattimento dei costi di oltre 700 milioni tra il 2018 e il 2019.

Il costo della bolletta Enel per la seconda casa

Il costo complessivo di una bolletta di luce e gas è determinata da quattro voci: la spesa per materia prima (energia o gas), la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, la spesa per gli oneri di sistema e le accise Iva. A seguito della riforma TD del gennaio 2017, che ha eliminato il principio di progressività in bolletta, è cambiato il modo di calcolare le spese per gli oneri di sistema per gli utenti residenti e quelli non residenti, comportando un diverso costo della bolletta Enel per la seconda casa. Se ai clienti residenti questa voce viene calcolata solo in base ai consumi, quella per i non residenti è stabilita da una quota variabile e una fissa, con una maggiore spesa per questa seconda categoria di consumatori.

La tariffa Enel per un non residente

Gli oneri di sistema hanno un ruolo fondamentale nel determinare il costo complessivo della bolletta di luce e gas. Se per gli utenti residenti la spesa annua si aggira intorno al 20%, per i non residenti si parla di un costo annuo decisamente maggiore, che si aggira intorno al 38% dell’importo complessivo. Come già spiegato, questa differenza è sopraggiunta con l’arrivo delle nuove tariffe a partire da gennaio 2017, che hanno introdotto per la seconda casa una quota fissa per gli oneri di sistema pari a 135 euro l’anno. Questo vuol dire che la tariffa Enel per un non residente è, ogni mese, di circa 11,25 euro più Iva maggiore di quella di un non residente, che invece si ritroverà a pagare una bolletta meno cara nonostante la parità di consumi.

Gli altri oneri diversi dalla fornitura

Gli oneri di sistema non sono l’unica spesa sulla bolletta che l’utente deve pagare indipendentemente dai consumi effettuati. Tra gli altri oneri diversi dalla fornitura compaiono, ad esempio, i contributi di allacciamento, che l’utente deve affrontare se si richiede per la prima volta il servizio di fornitura elettrica. Un’altra voce in bolletta che non dipende dai consumi riguarda il deposito cauzionale, restituito generalmente durante l’erogazione del servizio o a fine contratto. Infine, possono pesare sulla spesa complessiva della bolletta anche gli interessi di mora. In base alla loro tipologia, questi oneri possono essere soggetti o meno a Iva.

25
Set

Legislazione antitrust: tariffe più economiche o no?

È slittata a luglio 2020 la totale liberalizzazione del mercato di luce e gas. Un emendamento al decreto Milleproroghe ha difatti bloccato il passaggio dal mercato tutelato a quello libero, poiché non vi è ancora una chiara legislazione antitrust e “non sussistono le necessarie garanzie di informazione per i consumatori su mercato, competitività e trasparenza”, come ha dichiarato il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa. La stessa Antitrust, in accordo con il Governo, ritiene che il passaggio debba avvenire nel pieno rispetto delle regole e ha annunciato la pubblicazione di un vademecum per i consumatori.

Il decreto Milleproroghe e il mercato libero di energia e gas

Il mercato tutelato di luce e gas permette agli utenti di scegliere delle tariffe regolamentate e controllate dall’Autorità, mentre con il mercato libero l’utente può individuare le tariffe più convenienti.

Con il decreto Milleproroghe scomparirà il mercato tutelato e gli utenti saranno costretti a scegliere un fornitore tra quelli del libero mercato.

Anche le aziende si ritroveranno a dover fare questo passo, con non poche difficoltà vista la carente conoscenza del settore. In questi casi, è sempre bene rivolgersi a chi offre servizi di consulenza, come EnerCom, mirati a scegliere la soluzione più adatta per la propria attività.

Il mercato libero e il risparmio sulla bolletta

In Italia il mercato libero dell’energia e del gas è già una realtà, vista la possibilità data agli utenti di scegliere tra le tariffe regolamentate dall’Autorità e i vari gestori privati che offrono gli stessi servizi a costi diversi. Il mercato libero permette di individuare consapevole le tariffe da attivare e di ottenere un notevole risparmio sulla bolletta, che può arrivare anche ai 200 Euro annui.

La migrazione dal mondo delle tutele a quello degli operatori privati potrebbe risultare ostico a chi non conosce bene il settore. Per questo, le aziende come EnerCom sono impegnate nel seguire i propri clienti nella scelta delle tariffe e delle condizioni contrattuali più vantaggiose, finalizzate al miglior servizio e al massimo risparmio.

Perché viene abolito il mercato tutelato dell’energia

La liberalizzazione del mercato di luce e gas inizia con il decreto Bersani del 1999, in attuazione della direttiva comunitaria del 1996 finalizzata alla realizzazione del Mercato Unico dell’energia in Europa. Un passo successivo in tal senso si ha nel 2007, quando in Italia viene liberalizzato il mercato dell’energia, mantenendo comunque una parte del settore sotto la sorveglianza dell’Autorità.

Nel luglio del 2020, con il decreto Milleproroghe, verrà abolito del tutto il mercato tutelato dell’energia. L’obiettivo è fare in modo che i prezzi si formino liberamente dall’incontro tra la domanda e l’offerta e dalla concorrenza.

10
Set

Conguaglio bollette di fine estate: come difendersi

L’estate sta per concludersi e, come da copione, i ricalcoli dei consumi di luce e gas potranno far iniziare quest’autunno con il piede sbagliato. Federcontribuenti, l’associazione il cui fine è quello di tutelare contribuenti e consumatori, ci avverte: si prospettano salassi di oltre 500 euro.

Gli aumenti riguarderanno in particolar modo gas naturale ed energia elettrica, ma attenzione: non è detto che il conguaglio delle bollette debba pagarsi necessariamente, se ingiustificato. Scopriamo nel dettaglio a cosa ci riferiamo e qual è l’iter corretto da seguire per non pagare importi immotivati.

La fatturazione dell’energia elettrica e il controllo delle voci presenti in bolletta

La cosa alla quale bisogna prestare particolare attenzione, sempre, è il controllo delle voci presenti in bolletta; solo in questa maniera è possibile verificare cosa vogliono indicare gli importi fatturati dai fornitori e capire se il ricalcolo è corretto o meno.

Quando si parla di ricalcolo si vuole indicare una sezione della bolletta in cui sono riportate delle cifre già fatturate in quelle precedenti. Per essere valido, deve essere motivato con specifiche circa gli importi ricalcolati, la cifra a debito o a credito del cliente e il periodo preciso di conteggio dei consumi. Vedremo come agire nel caso in cui la fatturazione del conguaglio dell’energia elettrica tardi per un periodo maggiore di due anni.

Come procedere per la contestazione della bolletta dell’energia elettrica

Qualora non si ritenesse giusto pagare l’importo richiesto, occorre procedere con la contestazione della bolletta dell’energia elettrica.

Purtroppo, l’iter è tutt’altro che semplice: in primo luogo bisogna presentare un reclamo alla società che ha richiesto il conguaglio attraverso posta elettronica certificata o raccomandata. L’azienda in questione risponderà entro un arco di tempo pari a 40 giorni, al termine dei quali potrà accoglierlo o, come spesso accade, rigettarlo. Laddove dovesse presentarsi questa seconda condizione, il soggetto richiedente dovrà denunciare la situazione all’Arera, l’Autorità Regolazione Energia Reti e Ambiente, per avviare una procedura di conciliazione, la quale ha una durata temporale di 30 giorni. Ad ogni modo, se la cifra da pagare è inferiore ai 2.500 euro, il consumatore può citare in giudizio la società che ha richiesto il conguaglio al giudice di pace. Certamente si tratta di una procedura tortuosa, in cui è facilissimo sbagliare se non si ha la giusta esperienza. In tal senso, EnerCom può costituire davvero un valido supporto al cliente, guidandolo gratuitamente e consentendogli di risparmiare anche somme ingenti, apportando un valore aggiunto che può fare la differenza.

La prescrizione delle bollette del gas di tipo breve

Dal primo marzo di quest’anno, in seguito alla legge di Bilancio del 2018 e alla delibera di Arera vi sono delle novità per i contribuenti. Infatti, gli utenti potranno usufruire della prescrizione delle bollette del gas – così come dell’energia elettrica – di tipo breve, limitandosi al pagamento degli ultimi 24 mesi. Ammettiamo che vi sia un ritardo di fatturazione per quanto riguarda i conguagli relativi a un periodo maggiore di due anni: se l’individuo interessato ha presentato un reclamo nei confronti della società che ha richiesto il conguaglio e l’Agcm ha avviato un procedimento nei confronti della stessa, il primo potrà sospendere i pagamenti.

EnerCom grazie alla conoscenza delle disposizioni del Garante per le Telecomunicazioni e dell’Arera, è perfettamente in grado di supportare il cliente, tutelandone gli interessi, grazie a un’attenta analisi da parte dei suoi consulenti.