Crediti d’imposta per contrastare l’aumento di luce e gas in azienda

Il Governo ha adottato dei nuovi interventi per contrastare il caro prezzi di energia elettrica e gas.
In particolare sono stati introdotti dei crediti di imposta per compensare l’aumento dei costi per le aziende in tutti i casi in cui i costi siano superiori al 30% rispetto ai costi sostenuti nello stesso periodo agevolato del 2019.

Cosa prevede il decreto

Il Decreto Aiuti ter, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23 settembre 2022, aveva come oggetto: “Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.
È quindi volto ad introdurre e rafforzare alcune misure di sostegno legate alla crisi energetica e al conseguente aumento dei costi. Per questo è stata prevista una riduzione dei requisiti d’accesso alla misura per dare la possibilità a più imprese di beneficiarne: il bonus per il bimestre ottobre novembre 2022 varrà infatti per quelle dotate di contatori con potenza pari ad almeno 4,5kW. Precedentemente il limite era fissato a 15,6kW.

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Come avvalersi del credito d’imposta su energia e gas

I beneficiari dei crediti d’imposta avranno tempo:
– fino al 31 marzo 2023 per l’utilizzo in compensazione, con modello F24, degli importi spettanti relativi al terzo trimestre 2022 e ai mesi di ottobre e novembre 2022;
– fino al 31 dicembre 2022 per l’utilizzo in compensazione dei bonus relativi ai primi due trimestri.
In alternativa, è possibile optare per la cessione dei suddetti crediti ad altri soggetti che, in ogni caso, dovranno sfruttarli entro gli stessi termini sopra descritti.

Come capire se l’incremento è superiore al 30%

Per il calcolo del costo medio per kWh della componente energia elettrica vanno considerati:
– i costi sostenuti per l’energia elettrica (incluse le perdite di rete);
– il dispacciamento (inclusi i corrispettivi relativi alla copertura dei costi per il mercato della capacità o ai servizi di interrompibilità);
– la commercializzazione, ad esclusione di ogni altro onere accessorio, diretto e/o indiretto, indicato in fattura diverso dalla componente energetica.
Per il gas, invece, verrà dato un credito nel caso in cui il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al terzo trimestre 2022 dei prezzi di riferimento, abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.
Questo tipo di calcolo si può richiedere ai fornitori e poi si può chiedere al proprio commercialista di fare tutti i conteggi necessari alle verifiche del requisito di accesso.

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