Conguaglio bollette di fine estate: come difendersi

L’estate sta per concludersi e, come da copione, i ricalcoli dei consumi di luce e gas potranno far iniziare quest’autunno con il piede sbagliato. Federcontribuenti, l’associazione il cui fine è quello di tutelare contribuenti e consumatori, ci avverte: si prospettano salassi di oltre 500 euro.

Gli aumenti riguarderanno in particolar modo gas naturale ed energia elettrica, ma attenzione: non è detto che il conguaglio delle bollette debba pagarsi necessariamente, se ingiustificato. Scopriamo nel dettaglio a cosa ci riferiamo e qual è l’iter corretto da seguire per non pagare importi immotivati.

La fatturazione dell’energia elettrica e il controllo delle voci presenti in bolletta

La cosa alla quale bisogna prestare particolare attenzione, sempre, è il controllo delle voci presenti in bolletta; solo in questa maniera è possibile verificare cosa vogliono indicare gli importi fatturati dai fornitori e capire se il ricalcolo è corretto o meno.

Quando si parla di ricalcolo si vuole indicare una sezione della bolletta in cui sono riportate delle cifre già fatturate in quelle precedenti. Per essere valido, deve essere motivato con specifiche circa gli importi ricalcolati, la cifra a debito o a credito del cliente e il periodo preciso di conteggio dei consumi. Vedremo come agire nel caso in cui la fatturazione del conguaglio dell’energia elettrica tardi per un periodo maggiore di due anni.

Come procedere per la contestazione della bolletta dell’energia elettrica

Qualora non si ritenesse giusto pagare l’importo richiesto, occorre procedere con la contestazione della bolletta dell’energia elettrica.

Purtroppo, l’iter è tutt’altro che semplice: in primo luogo bisogna presentare un reclamo alla società che ha richiesto il conguaglio attraverso posta elettronica certificata o raccomandata. L’azienda in questione risponderà entro un arco di tempo pari a 40 giorni, al termine dei quali potrà accoglierlo o, come spesso accade, rigettarlo. Laddove dovesse presentarsi questa seconda condizione, il soggetto richiedente dovrà denunciare la situazione all’Arera, l’Autorità Regolazione Energia Reti e Ambiente, per avviare una procedura di conciliazione, la quale ha una durata temporale di 30 giorni. Ad ogni modo, se la cifra da pagare è inferiore ai 2.500 euro, il consumatore può citare in giudizio la società che ha richiesto il conguaglio al giudice di pace. Certamente si tratta di una procedura tortuosa, in cui è facilissimo sbagliare se non si ha la giusta esperienza. In tal senso, EnerCom può costituire davvero un valido supporto al cliente, guidandolo gratuitamente e consentendogli di risparmiare anche somme ingenti, apportando un valore aggiunto che può fare la differenza.

La prescrizione delle bollette del gas di tipo breve

Dal primo marzo di quest’anno, in seguito alla legge di Bilancio del 2018 e alla delibera di Arera vi sono delle novità per i contribuenti. Infatti, gli utenti potranno usufruire della prescrizione delle bollette del gas – così come dell’energia elettrica – di tipo breve, limitandosi al pagamento degli ultimi 24 mesi. Ammettiamo che vi sia un ritardo di fatturazione per quanto riguarda i conguagli relativi a un periodo maggiore di due anni: se l’individuo interessato ha presentato un reclamo nei confronti della società che ha richiesto il conguaglio e l’Agcm ha avviato un procedimento nei confronti della stessa, il primo potrà sospendere i pagamenti.

EnerCom grazie alla conoscenza delle disposizioni del Garante per le Telecomunicazioni e dell’Arera, è perfettamente in grado di supportare il cliente, tutelandone gli interessi, grazie a un’attenta analisi da parte dei suoi consulenti.